UNA RACCOLTA DI POESIE, DI FOTOGRAFIE, DI DIDASCALIE. PAROLE INCASTRATE NELLE IMMAGINI, IMMAGINI INCASTRATE IN ALTRE PAROLE. PAROLE E IMMAGINI CHE SI FONDONO IN UN UNICO CORPO E CORRONO INSIEME VERSO LA LIBERAZIONE.
In tempi di COVID-19 e quarantena, abbiamo dato spazio alla creatività, ideando questo progetto, giunto alla sua completa maturazione con annessa pubblicazione il 4 Aprile 2020.
Siamo molto orgogliose di questo progetto, figlio di un virus, a riprova che le cose belle possono nascere da tutto.
Questo articolo è un picolo sunto sul perché abbiamo deciso di pubblicare la nostra raccolta in self, senza pensare neanche per un secondo alla possibilità di inviarla alle case editrici. Approfondiremo meglio la questione della difficoltà di pubblicare con una casa editrice che si rispetti, di come le piccole e medie CE siano nel 90% dei casi una gran perdita tempo… In un futuro, speriamo abbastanza prossimo, parleremo di questo e altre ostruse macchinazioni inventante da certe case editrice per… pubblicare il tuo libro “a patto che” (paghi, vendi un minimo numero di copie in digitale, si parla anche di 150, ‘na cosetta da niente, per poi promettere pubblicazione cartacea… e, se riesci in questa impresa titanica, che manco le sette fatiche di Ercole, avrai la tua pubblicazione ossia: un libro stampato. Come venderlo, poi, saran ca*** tuoi.
Il motto è e sempre sarà: Non ci resta che Amazon.
Il 17 Luglio 2019, per il nostro rendez-vous avevo scelto Palazzo Venezia, nel cuore di Spaccanapoli, a pochi metri dalla Chiesa di Santa Chiara e da Piazza del Gesù nuovo.
Palazzo Venezia, Napoli
Un giro nella sua storia a respirarne l’antica cultura, un bicchiere di vino in quel giardino pensile e un brindisi: “A tutto quello che già c’è e a tutto quello che verrà”, ignare di cose, ma speranzose di tutto.
E poi a Ottobre 2019, fondiamo Oui Magazine; ad Aprile 2020 pubblichiamo la nostra raccolta di poesie e fotografie “Come sale su una ferita aperta”. E allora un nuovo cin, virtuale questa volta 🥂 : “a tutto quello che già c’è a tutto quello che verrà”, perché c’è ancora cammino da fare, idee da costruire, soddisfazioni da raccogliere.
Giardino pensile di Palazzo Venezia
E a voi, amici, queste siamo noi: Jessica & Marianna. (Questa foto la odiamo perché: “le nostre facce sembrano impastate con lievito madre”, ma quel giorno lo amiamo.)
Jessica & Marianna, 17 Luglio 2019
P.S. La foto delle radici l’ho scatta lí, quel giorno, ignara che sarebbe finita nella nostra raccolta ad accompagnare, a sostenere e a dare un volto alle tue parole.
Lei è: – Profondamente radicato in me, proprio come quel 17 Luglio.
Ci sono stati sorrisi capaci di arrivare in luoghi inesplorati. Sorrisi diventati semi, piante, poi radici. Ci sono stati sorrisi andati dove non dovevano. I tuoi. Impossibili da estirpare.
Come sale su una ferita aperta nasce come progetto di parole e immagini, poesie e fotografie, incasellate insieme, per accompagnarsi, sostenersi, arricchirsi.
In seguito, abbiamo pensato che potesse essere anche sonoro.